Sei Tappe Da Leggenda
Prima Parte
Le corse a tappe hanno sempre generato storie leggendarie e che rimmarranno negli annali dello sport, ma non solo.
Oggi vogliamo raccontare la storia dei primi 3 ciclisti e di altrettante tappe indimenticabili :
10 Luglio 1911 - Emile Georget - Chamonix - Grenoble
Dare aveva dato. Nella discesa del Ballon d'Alsace si era schiantato contro un motociclista che aveva imboccato la strada in senso inverso. Sbalzato in un burrone si era rialzato con le sue gambe, aveva preso in spalla il telaio contorto della bici e raggiunto a piedi un'officina dove, senza nessun aiuto, lo sistemò alla meglio. Alla vigilia della salita al Galibier, inserita per la prima volta al Tour, Emile Georget, ciclista francese di 29 anni, era ormai fuori classifica. C'era però l'occasione per un exploit, dopo tanta sventura. La strada non era la stessa di oggi : polvere, sassi, buche, solchi resero la salita , già dura, un'agonia. Dicono che rimase sempre in sella e questo lo rese grande perchè a quei tempi, senza cambio di velocità, era normale affrontare le salite "bici alla mano". Stava curvo come una calamita, saldo sul manubrio dalle pieghe basse, con un fazzoletto a coprire la nuca e sulle spalle la gomma di scorta. Negli ultimi metri tenne la stessa andatura a chi lo seguiva a piedi incitandolo. Aveva sul petto il numero due ma nel tunnel del Galibier i suoi lunghi baffoni, lordi di muco, s'infilano per primi. Aveva appena mandato al diavolo Henri Desgranges, il "Patron" della corsa, per la fatica che aveva dovuto sopportare. Duboc e Garrigou, futuro vincitore di quel Tour, passeranno 15 minuti e 50 secondi dopo. La tappa sarebbe terminata a Grenoble, dopo 366km di salite e discese : Georget l'avrebbe vinta, in 13 ore e 35 minuti di corsa.
7 Luglio 1937 - Gino Bartali - Aix le Bains - Grenoble
Il medico lo aveva detto : "No Gino, niente Tour, in queste condizioni!". Gino Bartali era appena uscito da una grave forma di bronco-polmonite. Molti però lo volevano alla partenza del Tour del '37: i suoi tifosi, il patron "desgranges", ma soprattutto il regime fascista che avrebbe visto con favore la vittoria di un italiano in terra di Francia. Così Bartali è quasi costretto a presentarsi al via. Dopo le prime tre tappe, a Metz, accusa un ritardo di 8 minuti sulla maglia gialla, ai piedi delle alpi 12. Sa tuttavia di doversi riscattare con un'azione personale, in grande stile. La tappa è la settima da Aix-Le-Bains a Grenoble via Telegraphe e Galibier. Al primo colle lascia il gruppo insieme al compagno Vicini e in poco tempo raggiunge e supera i fuggitivi di giornata. Acchiappa l'ultimo, il francese Gallien, già sulle rampe del Galibier, dove cede Vicini. Bartali transita primo al tunnel, dietro di lui Gallien, e poi Vicini. La maglia gialla Bautz è attardata con piu' di 10 minuti. Nella discesa verso Grenoble attende il compagno Camusso e insieme raggiungono il traguardo, vestendo la sua prima maglia Gialla. Non la porterà fino a Parigi. Il giorno seguente , sotto la pioggia, scivola nel passaggio di un ponticello di legno, capitombola oltre il parapetto e finisce sul greto del torrente. Dopo giornate di sofferenza decise a Marsiglia di ritirarsi dalla gara e si premura di confidarlo a Desgranges, quasi scusandosi. Ne riceverà un'ammirazione incondizionata e l'augurio di trionfare a Parigi l'anno successivo. Cosa che accadrà puntualmente.
6 Luglio 1952 - Fausto Coppi - Bourg D'oisans - Sestrieres
Coppi ha già giocato le sue carte il giorno prima vincendo all'Alpe d'Huez, scalata per la prima volta al Tour. Non ci sono gli avversari di sempre - Bobet, Koblet, Kubler - intimoriti dal percorso, giudicato troppo favorevole al "campionissimo". Nondimeno egli deve far fronte ai giovani e agli irriducibili del pedale, che nutrono la speranza di qualche suo cedimento. La tappa del Galibier ha per traguardo Sestrieres, in Italia. La tattica di Fausto e' semplice quanto rischiosa : raggranellare gli abbuoni in cima ai passi alzando i ritmi negli ultimi chilometri e poi attaccare sul Monginevro per giungere solo al traguardo.Ma le cose vanno diversamente. Geminiani, Dotto, Lazarides fanno a turno per guastargli la festa. Sul Telegraphe, l'anticamera del Galibier, Geminiani impone un ritmo forsennato che riduce a poche unità il gruppo. A dieci Km dal colle più alto del tour, il leone Coppi scaccia i Mosconi con un terribile colpo di coda. La sua progressione provoca danni : Geminiani, Ruiz, Ockers e Bartali resistono per qualche centinaio di metri poi cedono. Coppi raggiunge e passa a doppia velocità il solitario Le Guilly. Scollina con 2 minuti e mezzo di vantaggio sullo spagnolo Ruiz che diventeranno sette al traguardo di Sestrieres. Un'indiscussa dimostrazione di superiorità che riduce Jaques Goddet, direttore del Tour, a raddoppiare il premio per chi arriverà... secondo a Parigi!
Fonte : Cycle - Speciale il Giro
FINE PRIMA PARTE
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